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I NUMERI DEL 32° RALLY 1000 MIGLIA
10.04.2008
31 le edizioni del Rally fin qui disputate dal 1977 ad oggi, senza interruzione: dalla vittoria di Pasetti - Pirollo sulla gloriosa Fiat Abarth 131 nella prima edizione a quella di Basso - Dotta con la Fiat Grande Punto S2000 lo scorso anno. Nove le Case che si sono aggiudicate il successo: la Lancia primeggia con 11 successi, 2 volte con la Stratos, 3 con la favolosa 037 e ben 6 con la mitica Delta (nelle varie versioni). Seguono appaiate come numero di successi (4) la Fiat e la Ford, quest’ultima con le Cosworth, sia Sierra che Escort e più recentemente con la Focus WRC. A quota 3 troviamo la Porsche (sempre con la 911), la giapponese Subaru (con la Impreza) e la Peugeot con la compatta e veloce 206 WRC. Chiudono questa particolare graduatoria, con un successo a testa, la Ferrari 308 GTB, la Toyota Celica 4WD e la Renault Clio S1600.
6 è il numero di volte in cui Gianfranco Cunico ha iscritto il proprio nome nell’Albo d’Oro del Rally: è lui il primatista assoluto della corsa bresciana, dopo aver ottenuto la prima vittoria nel 1988 al volante di una Lancia Rally 037. Il pilota veneto, in coppia con Evangelisti, ha fatto il bis nel 1991 con una Sierra Cosworth e il tris, nel 1995, conducendo una Escort Cosworth. Cunico si è ripetuto anche nel 1996 e nel 1998 (sempre con la Ford, Sierra questa volta) mentre nel 1999 portò al successo la Subaru Impreza. Ma 6 sono anche le vittorie dei bresciani, con Nicola Busseni sul gradino più alto del podio virtuale: 4 i suoi trionfi, due in coppia con Bassi e due con Ciocca. Nel 1980 e nel 1981 al volante della Porsche 911; nel 1983 con la Ferrari 308 GTB e infine nel 1984 a bordo della Lancia 037. Dietro all’indimenticato ‘’Nick piede di piombo’’, con un successo a testa, si collocano Lorenzo ‘’Cobra’’ Colbrelli (1992, Lancia Delta Integrale) e Andrea Dallavilla (1997, Subaru Impreza). Una curiosità: l’unica vittoria straniera risale al 2003 con l’equipaggio portoghese Campos - Magalhaes su Peugeot 206 WRC.
273 i chilometri di velocità pura che determineranno la classifica finale del 32° Rally 1000 Miglia, una corsa estremamente impegnativa per la varietà delle situazioni stradali, con curve, controcurve, salite, discese mozzafiato... La competizione bresciana non a caso viene considerata la più difficile del Campionato Europeo, oltre che una delle meglio organizzata, soprattutto dal punto di vista della sicurezza. Il percorso complessivo si articola su circa 1000 km: ciò implica oltre 720 chilometri di trasferimenti necessari per raggiungere lo start delle singole Prove Speciali.
1 la Super Prova Speciale o Prova Spettacolo, che anche quest’anno si svolgerà a Castrezzato, sulla pista dell’Autodromo di Franciacorta. Essa aprirà ufficialmente la parte agonistica del Rally alle ore 19.22 di giovedì 17 aprile. Per prime partiranno le vetture storiche, ovvero le 28 vetture che partecipano al 1° Rally 1000 Miglia Storico, novità assoluta (e di particolare rilievo) per la corsa bresciana. Attenzione: anche il Rally storico è gara vera e propria, avrà una classifica “vera” e, dunque, un vincitore. Tornando alla Super Prova Speciale, che farà classifica ad ogni effetto, si tratta di poco più di 4 km di puro divertimento e di emozioni assicurate: quasi tre giri di pista lungo il percorso dell’Autodromo, recentemente modificato rispetto allo scorso anno. Le partenze avverranno in ordine inverso rispetto ai numeri di gara (per prima partirà la vettura con il numero di gara più alto e via via fino al numero 1). Il pubblico potrà assistere comodamente sistemato sulle tribune naturali dell’impianto. Ricordiamo che, anche in questa edizione, verrà applicata la formula del Super Rally, che concede agli equipaggi ritiratisi nella prima giornata la possibilità di rientrare in gara nella giornata di gara successiva.
14 le Prove Speciali su strada, alle quali va aggiunta la Prova Spettacolo di cui si è detto. Venerdì 18 avremo una prima giornata di gara molto intensa, con 116 km. di Prove Speciali dislocate tra la Val Sabbia ed il Lago di Garda. In sintesi: il toboga della impegnativa Cavallino, la storica discesa di Capovalle, le suggestive gallerie della Tremosine e la panoramica salita di San Michele (tutte da ripetere due volte). Nel corso della seconda giornata (sabato 19), ulteriori 152 km di Speciali, a partire dalla Prova più selettiva di tutta la gara, la lunga Colle San Zeno, seguita dalla tecnica Irma e dalla mitica Pertiche (anch’esse da ripetere due volte). Ad accogliere il rientro degli equipaggi, sabato sera, sarà ancora Montichiari dove, direttamente sul palco d’arrivo in Piazza Santa Maria, avverrà la Cerimonia di premiazione.
5 i chilometri di distanza fra un’autoambulanza e una altra, beninteso sulle Prove Speciali. Il Rally 1000 Miglia è citato oggi come esempio nazionale ed internazionale per la cura con cui viene gestita la sicurezza. Quest'anno, per esempio, il regolamento nazionale ammette che le ambulanze possano essere dislocate a 7.5 km. l'una dall'altra ma gli organizzatori bresciani hanno invece deciso di mantenerle a 5 km., o anche meno, come nel passato. La ”ri-distribuzione’’ delle ambulanze (ciascuna con un medico rianimatore a bordo) avrebbe permesso di risparmiare non pochi euro sui costi ma si è - giustamente - ritenuto che non ne valesse assolutamente la pena. Da quest’anno, inoltre, il coordinamento dei mezzi di soccorso verrà affidato al servizio di pronto intervento del 118 guidato dal Dott. Paolo Marzollo: questo garantirà la possibilità di far intervenire elicotteri anche di altre Province, nel caso in cui quello dell’Ospedale Civile di Brescia fosse già impegnato. Il Direttore di Gara è l’esperto bellunese Walter Robassa mentre il medico di gara è - come ormai da anni - il Dott. Graziano Guerini, figura storica dello sport motoristico bresciano.
350 le persone impegnate in ogni giornata di gara, un numero davvero impressionante! I Commissari di percorso sono oltre 230, provengono da Brescia, dalle Province limitrofe e anche da quelle più lontane del Nord Italia. Ci sono poi gli operatori radio della Sezione ARI di Brescia, gli operatori antincendio del Gruppo Rescue di Parma, i medici rianimatori, gli addetti dei carri attrezzi, i volontari della Protezione Civile, le Forze dell’Ordine, ecc. Facendo una semplice somma si arriva appunto alla cifra di cui si diceva: 350 persone lungo le strade interessate dalla manifestazione.
30 i chilometri di bandelle sul percorso. Sì, avete capito bene: circa 30 km di bandelle vengono piazzate lungo il percorso per segnalare le zone pericolose, quelle di interdizione assoluta, di divieto di sosta, di ‘’go area’’ (area sicura) per il pubblico. Francesco Bellingeri, l’uomo che mette in atto il Piano di Sicurezza della gara (il Responsabile della Sicurezza durante la gara è Vincenzo Mannarino, succeduto da qualche anno in questo ruolo ad Aldo Malchiodi, che resta il “progettista” delle misure di sicurezza), conduce la prima vettura apripista, la “Tricolore”, che transita sul percorso 90 minuti prima del passaggio delle auto in gara. A proposito, le vetture apripista sono ben 6: nell’ordine, la ‘’zero’’, la ‘’doppio zero’’, la ‘’S1’’, la ‘’triplo zero’’, la ‘’S2’’ e la ‘’Tricolore’’. La vettura S1 - condotta dal Responsabile della Sicurezza - deve trovare tutto a posto, altrimenti la Prova non parte. La sicurezza del 1000 Miglia è a livello altissimo, al punto che, da anni, molte altre gare nazionali… copiano il lavoro degli Organizzatori bresciani! E il comportamento del pubblico? Invero, nel passato, ha creato qualche problema, ma la situazione è notevolmente migliorata. Il 1000 Miglia è tra i rally più partecipati e, da qualche anno a questa parte, è stata riscontrato un maggiore “rispetto” delle misure di sicurezza da parte degli spettatori. D’altronde, gli Organizzatori ci mettono poco ad annullare una Prova e la FIA non lo considera un demerito, così come avviene anche nel Mondiale. Insomma, il pubblico ha capito che non c’è da scherzare e, sia pur con rare eccezioni, si comporta nel modo giusto.